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Archive for the ‘Giovani comunisti’ Category

Vergassola (Gc La Spezia): “Sconcerto per il trasferimento di ingegneria navale a Genova. Pieno appoggio alla protesta degli studenti spezzini”

 
In merito alla notizia della decisione di non spostare -come invece appariva ormai certo- il corso di laurea di Ingegneria navale da Genova alla Spezia, i Giovani Comuniste/i e Rifondazione Comunista rimangono sconcertati e comunicano che daranno fin da subito tutto il loro appoggio, anche logistico, alle iniziative di protesta che gli studenti del Polo Marconi organizzeranno nei prossimi giorni.

La scelta di dare una brusca frenata al trasferimento del corso di laurea è infatti priva di qualunque fondamento logico.Riteniamo che l’amministrazione spezzina non debba assolutamente piegarsi agli interessi localistici che adduce Genova.

Il trasferimento rappresenterebbe una svolta indirizzata a migliorare ulteriormente l’efficienza del Polo Marconi, che già rappresenta un’eccellenza nel settore, e il territorio spezzino, con ottime possibilità e sbocchi professionali per i nostri laureati.

Gli studenti che si stanno già organizzando per manifestare in modo sacrosanto il loro dissenso riceveranno tutto l’appoggio dei Gc e del Prc.
 
Filippo Vergassola

coordinatore prov.le Giovani Comuniste/I La Spezia

 

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SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI DI NAPOLI E MILANO

I Giovani Comunisti di La Spezia vogliono esprimere la massima solidarietà agli studenti che hanno subito cariche violente e indiscriminate mentre stavano pacificamente manifestando a Napoli e Milano.

 

Mentre a Roma il nuovo Governo si spartisce poltrone e posti di lusso, fuori dai palazzi del potere il popolo combatte una lotta per la sopravvivenza, contro una crisi non generata dal basso, ma che si ritrova a pagare lo stesso! E’ in questo clima che si inseriscono le lotte di operai e studenti, voci che si levano dal basso e che chiedono in cambiamento. Come sempre accade chi governa non vuole ascoltare queste necessità, ma anzi le reprime con violenza e autoritarismo! 
Noi Giovani Comunisti siamo al fianco di chi lotta per un futuro migliore e con migliori prospettiva!

CONTRO IL GOVERNO DELL’INCIUCIO, CONTRO L’AUTORITARISMO FINANZIARIO DI BANCHE E PATRONI, AL FIANCO DI LAVORATORI E STUDENTI!

SEMPRE E PER SEMPRE DALLA STESSA PARTE CI TROVERAI!

inoltriamo il link del sito dell’ osservatorio sulla repressione

http://www.osservatoriorepressione.org/2013/05/il-biglietto-da-visita-del-governo.html

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SOLIDARIETA’ AI MANIFESTANTI PISANI!

Il coordinamento provinciale dei Giovani Comunisti vuole esprimere solidarietà ai manifestanti che oggi hanno protestato di fronte alla Scuola Sant’Anna di Pisa. Erano li per esprimere il loro dissenso verso il MInistro Profumo e Giuliano Amato. Durante la manifestazione PACIFICA, la Polizia ha effettuato cariche di alleggerimento senza alcun motivo! 
Vogliamo esprimere solidarietà ai manifestanti e condannare questo ennesimo abuso di potere da parte delle forze dell’ordine!
MANIFESTARE E’ UN DIRITTO E NESSUNO PUO’ FERMARCI!

Inseriamo due link che raccontano l’accaduto:

– Rifondazione Comunista Pisa

http://www.rifondazionepisa.it/ricominciamo_di_nuovo/?p=812#more-812

– La Repubblica

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/04/23/news/pisa_profumo_contestato_due_ragazzi_feriti-57293700/?ref=HREC1-8

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La Costituzione è l’unica grande intesa e Rodotà ne è il garante. (Massimo Lombardi)

Massimo Lombardi (Prc La Spezia) “La Costituzione è l’unica grande intesa e Rodotà ne è il garante. Si costruisca un‘autentica Sinistra per questo Paese
 

Come ogni anno i comapgni della federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista saranno presente alla tradizionale fiaccolata della Liberazione che si terrà la sera del 24 aprile a Migliarina. 

In un momento storico così delicato e drammatico, che vede squallidi teatrini politicanti alla ricerca di un nome “di larghe intese”, ricorderemo a tutti che l’unica larga intesa possibile è la Costituzione della Repubblica nata 65 anni fa.

E’ doveroso e fondamentale ricordare a tanti smemorati i padri costituenti e la stessa carta costituzionale nata dal sangue degli antifascisti che non sono morti per questo triste balletto che stiamo osservando in queste ore. 

Ci sembra letteralmente assurdo che, nell’elezione della più alta carica istituzionale della Repubblica, il centrosinistra non trovi di meglio che tentare incredibili accordi con i principali distruttori d’Italia: i secessionisti della Lega Nord, i tecnocrati di Mario Monti e i gli scherani di Silvio Berlusconi, che non hanno bisogno di definizioni.

Il tutto mentre si è profilata da tempo una candidatura letteralmente luminosa, quella di Stefano Rodotà, un garante assoluto della Costituzione, un illustre giurista, un vero servitore dello stato e dei cittadini italiani. 

Le colpe storiche e politiche in caso di mancata elezione di Rodotà ricadranno esclusivamente su un Partito Democratico dichiaratamente in via di dissoluzione, come lo ha ammesso pubblicamente il segretario provinciale spezzino Moreno Veschi. 

Una dissoluzione che non può che partire dalla sua base e dai suoi elettori, giustamente in rivolta già dalla incredibile proposta-Marini di due giorni fa.

C’è bisogno di una Sinistra vera, forte e non ipocrita, che parta da questa indignazione, che voglia ricostruire il Paese attraverso i valori che l’hanno fondato, ossia la giustizia sociale, l’eguaglianza, la democrazia, tutti espressi con chiarezza estrema nella nostra Costituzione. 

Non i valori dell’interesse economico, dell’inciucio, del puzzolente compromesso al ribasso a cui da troppo tempo siamo stati abituati come cittadini.

Per questo rilanciamo l’appello: Rodotà presidente e una Sinistra autentica, la nostra gente ce lo chiede e ne ha bisogno. 

Massimo Lombardi
segretario provinciale Prc La Spezia

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STEFANO RODOTA’ PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

NO ALL’INCIUCIO

NO ALLA RIELEZIONE DI NAPOLITANO

NO AL GOVERNO BERSANI E BERLUSCONI

 

SI ALLA ELEZIONE DI RODOTA’ PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Dopo i pasticci dei giorni scorsi stamattina Berlusconi e Bersani, i responsabili principali di questo disastro, hanno chiesto a Napolitano di ricandidarsi, cosa che ovviamente Napolitano ha prontamente fatto. Questo inciucio è il preludio di un governo di PD e PDL che proseguirebbe le deleterie politiche antisociali di Monti e produrrebbe una manomissione della Costituzione. Sarebbe la vittoria dei poteri forti, di quelli stessi che nel novembre 2011 hanno imposto Monti presidente del Consiglio e ne abbiamo visto le conseguenze. Hanno commissariato l’Italia e stanno facendo un vero e proprio golpe bianco. Invitiamo tutti i cittadini a scendere in piazza, a Roma davanti a Montecitorio, nelle diverse città davanti alle prefetture o in luoghi centrali. Per protestare contro la rielezione di Napolitano, contro il governissimo e le sue politiche antipopolari, per Rodotà Presidente.

 

 

NOI SIAMO CONTRARI A QUESTO INCIUCIO E CHIEDIAMO AI PARLAMENTARI DI ELEGGERE STEFANO RODOTA’ PRESIDENTE DELLLA REPUBBLICA.

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Proponiamo a tutti gli uomini e le donne di sinistra di costruire insieme adesso, una forza unitaria della sinistra, fuori e contro questi poteri forti che hanno sequestrato il paese, centro destra e centro sinistra.

 

Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA

Paolo Ferrero

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Appello alla sinistra: una nuova forza politica per chi oggi straccia la tessera del Pd

Il centro sinistra si è suicidato negli inciuci di palazzo, nell’incapacità di ascoltare il paese, al fondo, nell’incapacità a delineare una alternativa politica e sociale. L’immagine plastica di questo suicidio è data dalla scelta di votare scheda bianca dopo aver visto naufragare Marini, il candidato scelto da Berlusconi. È evidente che la via di uscita è una sola: votare Rodotà, cioè votare un Presidente che non sia identificato con il palazzo e i suoi intrighi ma con il volto migliore della società italiana. Questa via però non viene imboccata. Questo sancisce definitivamente il fallimento del centro sinistra, che non solo è inutile ma è un impedimento al cambiamento del paese, al rilancio della democrazia, ad una seria lotta contro le destre e le loro politiche.

A questo fallimento occorre dare una risposta: perché larga parte dei giovani non ha un lavoro o è destinato al precariato a vita. Perché milioni di famiglie non arrivano alla fine del mese. Perché tutta la politica del governo Monti non ha fatto altro che aggravare la crisi e produrre licenziamenti. A questo fallimento occorre dare una risposta perché le tessere del Pd stracciate in piazzarappresentano plasticamente la disperazione di un popolo di sinistra che vorrebbe cambiare ma chenon sa più come fare.

Per questo è necessario che, mentre il centro sinistra crolla insieme alla seconda repubblica, la sinistra batta un colpo, apra una prospettiva. Per questo serve l’unità della sinistra. La sinistra non può diventare un punto di riferimento  frantumata com’è ora. Per questo noi comunisti proponiamo a tutte le forze di sinistra, a tutti gli uomini e le donne di sinistra, a coloro che in queste ore stanno stracciando la tessera del Pd, di dar vita ad un processo fondativo di un nuovo soggetto di sinistra, da costruirsi su basi democratiche e partecipate, chiaramente alternativo al neoliberismo, alle destre e a questo fallimentare centro sinistra.

Facciamo questo appello perché lo smarrimento, il disgusto, la rabbia e la disperazione di milioni di persone di sinistra non può essere lasciato senza risposta: costruiamo insieme un nuovo soggetto politico di sinistra, facciamo rinascere la speranza. Mi rivolgo agli uomini e alle donne di sinistra ma mi rivolgo anche ai gruppi dirigenti: diamo un segnale di disponibilità, tutti quanti, per aprire questo percorso unitario, diamo un segnale di responsabilità. Noi ci siamo.

 

di Paolo Ferrero

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Una lezione di democrazia dalle scuole e dalle università

Una lezione di democrazia dalle scuole e dalle università

di Mariano Di Palma –

Per Lunedì 15 Aprile la Rete della Conoscenza ha indetto un Referendum Studentesco (www.referendumstudentesco.it). Per la prima volta gli studenti e le studentesse di scuola e università si esprimeranno su 7 quesiti riguardanti il futuro della nostra generazione, il modello di scuola e università che vorrebbero, le loro valutazioni sull’attuale sistema formativo.

Il tema che ha fatto da cornice alle lotte di diverse generazioni di studenti e studentesse in questi anni può essere sintetizzato in una parola: Democrazia. Democrazia nei luoghi della formazione significa che nulla nelle scuole e nelle università può essere deciso senza tenere in conto la volontà di chi le vive ogni giorno, a partire proprio dalla componente studentesca, parte viva, maggioritaria e strutturale. Nella storia, invece, è avvenuto sempre il contrario: riforme calate dall’alto da governi che non hanno mai ascoltato gli studenti, le loro idee, le loro proteste.

In questi anni nelle scuole e nelle università si è sperimentato, però, un altro modello di fare scuola ed università, che ha bypassato completamente l’attesa della “riforma giusta” e che ha provato a dimostrare come cambiare i luoghi della formazione sia possibile, oltre che necessario.
Con il Referendum dei prossimi giorni gli studenti e le studentesse dimostreranno che le proteste di questi anni non sono state portate avanti da fannulloni e bamboccioni, ma da una generazione che ha le idee e le ragioni per voler cambiare davvero tutto.

Il Referendum, che partirà la prossima settimana, ha una forza conflittuale straordinaria: se in questi anni i governi sono stati sordi alle istanze di cambiamento e hanno sminuito prima, strumentalizzato poi le mobilitazioni, ora in centinaia di migliaia di studenti metteranno nero su bianco il modello d’istruzione che vogliono e quali sono le vere ansie di futuro di questa generazione.
In scuole ed università al collasso, specchio di una società in crisi, non si può più pensare di fare a meno di processi di democrazia reale. Non si può decidere del futuro e della vita degli studenti e delle studentesse, senza un processo di partecipazione e di trasformazione che nasca “dal basso”. E’ questa una delle straordinarie dimostrazioni di come il movimento studentesco sia portatore sano dei valori di democrazia e cambiamento. Non a caso Pasolini paragonò il movimento studentesco a quello partigiano, dicendo che erano state le uniche due esperienze democratico-rivoluzionarie della storia italiana.

Chi è abituato ad intendere la democrazia come un sistema di potere e di conservazione, ha interpretato, nel migliore dei casi, la rivendicazione radicale delle studentesse e degli studenti come un’utopia, una provocazione da risolvere magari con qualche incontro istituzionale. Chi, invece, fa proprio un concetto estensivo della democrazia e la considera un processo e non uno Statuto modificabile solo in peggio, ha ben chiara la straordinaria innovazione che gli studenti e le studentesse portano come bagaglio nelle lotte di questi ultimi anni.

Non si tratta solo di una battaglia “ideale”. La crisi di scuola e università è reale e le risposte che le studentesse e gli studenti hanno costruito e rivendicato in questi anni sono il polo opposto di questa crisi: da una parte provvedimenti intrisi della retorica sul merito ma che di fatto privatizzano, tagliano le borse di studio e impoveriscono il sistema formativo; dall’altra la concretezza di un’idea del mondo della formazione e della ricerca fondato su una elevata qualità per tutti.

Prendiamo degli esempi concreti: dalla Riforma Moratti nel 2005, fino alla Legge Gelmini nel 2010 e ai decreti del Ministro Profumo si sono avvicendate diverse riforme, duramente contrastate dagli studenti e studentesse che hanno denunciato il processo di devastazione e privatizzazione dell’università e delle scuole. Oggi tutti gli istituti di statistica, a pochi anni di distanza, denunciano con clamore i dati “preoccupanti”della crisi del sistema-istruzione (18% di abbandono scolastico, 58.000 iscritti in meno all’università). “L’Italia è il Paese Europeo che ha investito di meno in istruzione e ricerca” titolano i giornali di questi giorni; gli studenti lo denunciavano con allarme già tre anni fa. Forse ascoltare le ragioni delle proteste, non sarebbe stato solo giusto, ma anche un modo per riconoscere una straordinaria capacità degli studenti e delle studentesse di leggere la società nella direzione giusta.

Il campo del sapere è diventato una colonia: l’economia, l’arte, la ricerca, la chimica, l’ingegneria, la filosofia, gli studi giuridici sono tutti legati ad un unico modello di società e di pensiero. Siamo ciò che produciamo e ciò che studiamo viene solo valutato con la bilancia del profitto. In virtù di ciò si impoverisce lo studio, se si ha bisogno di una manodopera scarsa; si inaridiscono le idee, se si ha bisogno di un esercito di precari e precarie senza diritti; si elimina la democrazia, se è troppo lenta, costosa; si eliminano le voci fuori dal coro, se pensano qualcosa di diverso dal pensiero costituito.

Gli studenti e le studentesse non ci stanno. Ribaltano il tavolo e le regole del gioco. Dalla settimana prossima, riprendono il diritto di parola, le loro idee saranno sul piatto e davanti agli occhi di tutti. La politica riuscirà ad ascoltare e dare risposte o ancora una volta si chiuderà a giocare al toto nomination? Come se poi la democrazia funzionasse come il Grande Fratello…

 

http://www2.rifondazione.it/primapagina/?p=2676

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Festa dei lavoratori a Solaro (Lerici – SP)

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Ritorna come ogni anno la tradizionale festa del 1 maggio all’Arci di Solaro di Lerici (Sp) organizzata dal Circolo di Rifondazione Comunista di Lerici “Lucio Libertini”. 

Dalle ore 11:45 apertura cucina.MENU’ TRADIZIONALE / FAVE E FORMAGGIO

In caso di pioggia spazio coperto.

https://www.facebook.com/events/364973856941444/?fref=ts

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Filippo Vergassola nuovo coordinatore dei Giovani Comunisti spezzini: “In prima fila nelle battaglie di studenti, lavoratori e migranti”

Giovedì 28 marzo si è tenuto il coordinamento provinciale spezzino dei Giovani Comuniste/i che ha eletto come nuovo coordinatore provinciale Filippo Vergassola, attuale responsabile scuola e università della segreteria provinciale Prc. Al centro della discussione il rilancio dell’organizzazione dei GC, che proseguiranno le proprie battaglie per il diritto allo studio e per la riaffermazione del valore della scuola e dell’università pubbliche, dell’antifascismo, della giustizia sociale, al fianco di precari, lavoratori e lavoratrici, migranti e in generale fasce più deboli. Per quanto riguarda le iniziative in programma, già nelle prossime settimane verrà lanciato nelle scuole superiori la consultazione studentesca nazionale AltraRiforma, promossa dai sindacati studenteschi Unione degli Studenti e Link, che i Giovani Comuniste/i sostengono per un coinvolgimento diretto degli studenti e delle studentesse nelle scelte di politiche scolastiche dell’immediato futuro.
 
Inoltre, come ogni anno, i Giovani Comuniste/i spezzini aderiranno alle iniziative della ricorrenza del 25 aprile, con la consueta fiaccolata serale della vigilia, e alla festa del 1° maggio a Solaro organizzata dal circolo Prc “L. Libertini” di Lerici. “Come sempre saremo in prima fila nelle battaglie di studenti, lavoratori e migranti” afferma Vergassola “per una città e un Paese diverso, da liberare più velocemente possibile dai disastri dei governi Berlusconi e Monti, che hanno aggravato la crisi e permesso che a pagare fossero sempre i soliti deboli, salvaguardando la classe politica che ci ha portato all’ attuale situazione sociale”.
 
 

Coordinamento provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia

10 febbraio, giorno del ricordo. Il vizio della memoria

12 febbraio 2012 Lascia un commento